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Nelle strade d’Italia a giugno, le bandiere tricolori e le margherite in fiore si completano a vicenda. Le strisce verdi, bianche e rosse non sono solo un simbolo del Paese, ma racchiudono anche la forza interiore di ogni viaggiatore: il verde è la speranza di attraversare la natura selvaggia, il bianco è la chiarezza di restare fedeli all’intenzione originale e il rosso è la passione di affrontare le sfide. Le etichette per bagagli in pelle decorate con margherite stanno diventando un segno distintivo silenzioso nelle borse di innumerevoli backpacker. Questo crisantemo selvatico bianco, chiamato “Margherita”, è considerato l’incarnazione della tenacia nella penisola appenninica: può far sbocciare le sue corolle di un bianco candido anche nelle fessure delle rocce aride. Gli artigiani infondono questo spirito nelle etichette per i bagagli. Ogni petalo di rame è sottoposto a dodici processi di martellatura, proprio come la necessaria tempra della vita. Appeso a una valigia, non solo rappresenta l’attaccamento del vagabondo alla sua città natale, ma implica anche che la vera crescita inizia con il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort. Dante scrisse una volta nella “Divina Commedia” che “soltanto chi passa per l’inferno può raggiungere il paradiso”. L'”inferno” dei viaggiatori moderni potrebbe essere la piattaforma sconosciuta in un paese straniero, l’imbarazzo di non saper parlare la lingua e lo svegliarsi da soli all’alba. Toccare in questo momento il motivo floreale nazionale in rilievo sull’etichetta del bagaglio è come stringere tra le mani il coraggio che tua madre ha cucito nel tuo bagaglio. In questo momento si concretizza il significato della bandiera tricolore: portare la speranza verde attraverso la nebbia, stabilirsi con fede bianca e correre verso le montagne e i mari con entusiasmo rosso. Ogni zaino con l’etichetta a forma di margherita racconta la stessa verità: il panorama più magnifico non è la destinazione, ma la fiamma bianca che non si spegne mai nel tuo cuore mentre attraversi il vento e la pioggia.

On the streets of Italy in June, the tricolor flag and the blooming Margaret daisies complement each other. The green, white and red stripes are not only a symbol of the country, but also carry the inner strength of every traveler: green is the hope of crossing the wilderness, white is the clarity of sticking to the original intention, and red is the fiery passion of facing challenges. The leather luggage tags decorated with daisies are becoming a silent declaration in the bags of countless backpackers. This white wild chrysanthemum, called “Margaret”, is regarded as the embodiment of tenacity in the Apennine Peninsula – even in the cracks of barren rocks, it can bloom a pure white corolla. Craftsmen inject this spirit into the luggage tags, and each copper petal goes through twelve hammering processes, just like the tempering that life must go through. When it is hung on the suitcase, it is not only the nostalgia of the wanderer for his homeland, but also a metaphor: true growth begins with the courage to leave the comfort zone. Dante once wrote in “The Divine Comedy” that “only those who go through hell can reach heaven.” The “hell” of modern travelers may be a strange platform in a foreign country, the embarrassment of not speaking the language, and the dawn of waking up alone. At this moment, touching the raised national flower pattern on the luggage tag is like holding the courage that your mother sewed into your luggage. The meaning of the tricolor flag is embodied at this moment: carrying green hope through the fog, adhering to white faith to settle yourself, and rushing to the mountains and seas with red enthusiasm. Every backpack with a daisy luggage tag tells the same truth: the most magnificent scenery is not at the end, but the white flame that never fades in your heart when you go through the wind and rain.