in982-Tre-colori-di-luce-nel-portapenne-a-forma-di-margherita

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A giugno, l’Italia è pervasa dal calore della Festa della Repubblica, e le bandiere verdi, bianche e rosse sono ancora spiegate per le strade. In questa stagione, le margherite sbocciano come stelle nei campi della Toscana, e il portapenne Margherita sulle scrivanie degli italiani racconta silenziosamente l’eterno potere che trascende la festa. Il verde della bandiera italiana è la speranza infinita degli Appennini, proprio come lo smalto sempreverde del portapenne a margherita; il bianco è la fede pura della schiuma del Mar Adriatico, proprio come la tempra a mille gradi sperimentata dall’embrione di ceramica; il rosso è il coraggio riacceso nelle ceneri del Vesuvio, proprio come ogni bordo dorato dipinto a mano sul bordo del portapenne. Questi colori sono condensati in un oggetto alto solo 20 cm, ma diventato il totem spirituale delle scrivanie di innumerevoli creatori. L’apertura rotonda del portapenne a margherita è una metafora della ricerca degli italiani di una vita appagante; Gli strati di motivi a petalo sono in linea con il proverbio siciliano “I giorni dovrebbero accumularsi come cipolle”. Quando gli scrittori vi infilano delicatamente la penna, iniettano ispirazione nel contenitore della memoria nazionale. Quando Dante scrisse la “Divina Commedia” con una penna d’oca, e quando Galileo osservò le stelle con un telescopio fatto in casa, forse anche loro avevano un rituale altrettanto ordinario. Quest’estate, lascia che il portapenne a margherita diventi il tuo tempio in miniatura: osserva il motivo a tre colori ogni volta prima di prendere la penna, lascia che il verde risvegli la creatività sopita, il bianco plachi l’umore impetuoso e il rosso accenda il coraggio di sfondare. Proprio come gli artigiani rinascimentali sigillarono il tempo nell’argilla, anche noi possiamo scolpire le nostre poesie immortali nella scrittura quotidiana.

In June, Italy is filled with the warmth of Republic Day, and the green, white and red flags are still unfurled in the streets. In this season, daisies bloom like stars in the fields of Tuscany, and the Margherita Daisy pen holder on the desks of Italians is silently telling the eternal power that transcends the festival. The green of the Italian flag is the endless hope of the Apennines, just like the evergreen glaze in the daisy pen holder; the white is the pure belief of the foam of the Adriatic Sea, just like the thousand-degree tempering experienced by the ceramic embryo; the red is the courage rekindled in the ashes of Mount Vesuvius, just like every golden edge hand-painted on the edge of the pen holder. These colors are condensed in an object that is only 20 cm high, but have become the spiritual totem of countless creators’ desks. The round opening of the daisy pen holder is a metaphor for the Italians’ pursuit of a fulfilling life; the layers of petal patterns are in line with the Sicilian proverb “Days should accumulate like onions.” When writers gently put their pens into it, they are injecting inspiration into the container of national memory. When Dante wrote “Divine Comedy” with a quill pen, and when Galileo observed the stars with a homemade telescope, perhaps they also had such an ordinary ritual. This summer, let the daisy pen holder become your miniature temple: gaze at the three-color pattern every time before picking up the pen, let the green awaken dormant creativity, the white settle the impetuous mood, and the red ignite the courage to break through. Just as the Renaissance craftsmen sealed time in clay, we can also carve out our own immortal poems in daily writing.